Global Gender Gap Report 2022

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Il “Global Gender Gap Report 2022” conta l’analisi di 146 paesi nel mondo, e fornisce uno strumento utile per la comparazione tra le varie identità nazionali, oltre che una prioritarizzazione sulle politiche e le pratiche più efficaci per ridurre le disuguaglianze.

Il benchmark è basato su quattro dimensioni chiave (la partecipazione e l’opportunità economica, lo sviluppo educativo e d’istruzione, la salute e il benessere, e infine l’empowerment politico) che tracciano e delineano la strada da percorrere per il progresso nell’uguaglianza di genere.

Al ritmo attuale, ci vorranno 132 anni per raggiungere la piena parità tra i generi. Questo rappresenta un leggero miglioramento di quattro anni rispetto alla stima del 2021 (136 anni per la parità).  Tuttavia, non compensa la perdita che si è verificata tra il 2020 e il 2021: secondo le tendenze precedenti al 2020, il divario tra i generi si sarebbe dovuto colmare entro 100 anni.

Il punteggio del nostro Paese è rimasto pressoché uguale all’anno precedente, e si posiziona al 63° posto della classifica mondiale, lontano dagli altri maggiori Stati europei. Islanda, Finlandia e Norvegia ricoprono le prime posizioni, mentre la Germania si è posizionata decima, la Francia 15esima e la Spagna 16esima, l’Italia è subito dopo l’Uganda e lo Zambia, appena prima della Tanzania.

Il peggiore punteggio l’Italia lo ottiene per quanto riguarda lopportunità e la partecipazione economica che misura la partecipazione al mondo del lavoro, il divario retributivo di genere, reddito da lavoro stimato, presenza delle donne in posizioni di leadership (ad esempio Consigli di Amministrazione e tra i top manager). Per questo aspetto l’Italia si posizione al 110° posto sui 146 paesi analizzati, tra le performance europee più basse.

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